Enzo Benedetto
Biografia
Primi anni
Enzo Benedetto (1905-1993): pittore, scrittore, scultore, parolibero, editore.
Nasce il 10 Novembre 1905 a Reggio Calabria. Trasferitosi a Napoli dopo il terremoto del 1908, vi compie gli studi liceali. Ancora studente scopre casualmente in libreria “Zang Tumb Tumb. Adrianopoli. Ottobre 1912” di Filippo Tommaso Marinetti ed aderisce subito al Movimento Futurista.
“Ne rimasi così preso che divenni subito un suo ammiratore e seguace. Mi sembrò immediatamente che le idee del Futurismo fossero sempre esistite dentro di me.”
(Enzo Benedetto in Lambiase – Nazzaro, “Marinetti e i futuristi”, Garzanti Ed., Milano 1978)
Anni Venti
Fonda nel 1924 a Reggio Calabria la rivista “Originalità” (testata suggerita da F.T. Marinetti) e nell’agosto dello stesso anno Marinetti lo invita al primo congresso futurista di Milano. Si dedica anche alla poesia parolibera e alle “cromoparolibere”.
Nel 1926 allestisce un salone futurista alla IV Biennale Nazionale Calabrese.
Partecipa alla Mostra d’Arte Futurista Nazionale del 1927 di Palermo organizzata da Pippo Rizzo e promossa dal Gruppo Futurista Siciliano alla quale partecipano, fra gli altri, Prampolini, Balla, Tato, Fillia, Farfa, Marasco, Dalmonte. Qui espone anche l’aeropittura “De Pinedo”.
Nel 1927 si trasferisce a Roma e lo stesso anno Fortunato Depero lo include nella lista dei “Poeti – Paroliberi – Propagandisti Futuristi” nel libro imbullonato “Depero Futurista” edito da Dinamo – Azari (l’aviatore e aeropittore Fedele Azari).
A gennaio 1928 partecipa alla prima Grande Mostra d’Arte Futurista a Imola organizzata da M. G. Dal Monte è presente a Milano alla Galleria Pesaro nella mostra “Trentatre Futuristi” presentata da F.T. Marinetti insieme, fra gli altri, con Bot, Dalmonte, Diulgheroff, Dottori, Farfa, Fillia, Gambini, Marasco, Munari, Oriani, Tato, Thayaht.
“La pittura futurista non è accademica, non è schiava dei preconcetti artistici a misure stabilite. Il grosso pubblico finora indifferente od ostile, dovrà convincersi della sincerità della nostra arte, la più moderna fra tutte.”
(Pippo Rizzo, catalogo Mostra d’Arte Futurista Nazionale, Palermo, Giugno 1927)
Anni Trenta
Nel 1930 pubblica il romanzo fantascientifico “Viaggio al pianeta Marte”, in appendice al quotidiano “Il Popolo di Calabria” e collabora a diversi quotidiani e riviste come “L’Impero”, “Il Corriere di Catania”, “La Gazzetta di Messina e delle Calabrie”, “Il Popolo di Palermo”, “La Provincia di Bolzano”, “L’Interplanetario”, “Noi e il Mondo”.
Partecipa alla Prima Mostra d’arte regionale calabrese a Roma nella quale furono presentati suoi quadri insieme a opere di Boccioni di proprietà di Marinetti. Lo stesso anno è alla “Grande Mostra Futurista” al Circolo Artistico Internazionale di via Margutta in Roma fu presentata da una memorabile orazione di F.T. Marinetti.
Aderisce nel 1931 al Manifesto dell’Aeropittura firmato da Balla, Benedetta, Depero, Dottori, Fillia, Marinetti, Prampolini, Somenzi, Tato.
Periodo bellico e la Quarta Dimensione
Viene fatto prigioniero e rinchiuso per sei anni nei campi di prigionia di Alessandria d’Egitto, Jsmailia e in India (Bangalore e Yol nel Chachemire). Durante la prigionia può dipingere e si dedica anche alla scultura.
Alcune tele di questo periodo verranno riportate in Italia arrotolate come bagaglio personale come “Salto dell’Ostacolo” e “Danza Macabra”, mentre le sculture saranno quasi tutte distrutte ad eccezione di poche che successivamente sono state fuse in bronzo.
Fra i prigionieri di guerra organizza mostre, conferenze sul Futurismo e spettacoli teatrali ovviamente nell’ambito dei reticolati. Nel 1942 a Yol redige uno studio sulla Quarta Dimensione. Nel gennaio 1945 commemora a Yol la morte di Marinetti.
"...e il ricordo di quella notte fra i monti dell’Himalaya è fantastico. Sentire sotto un cielo popolatissimo di stelle l’eco del Bombardamento di Adrianopoli che veniva recitato simultaneamente in 3 baracche dei 3 campi posti sulle pendici del gran monte fu emozionante. Un ricordo che non si cancella.”
(Enzo Benedetto intervista in Lambiase – Nazzaro, “Marinetti e i futuristi”, Garzanti Ed., Milano 1978)
Dopoguerra
Nell’aprile 1947, appena di ritorno dalla prigionia in India, presenta la mostra personale nella Galleria di Roma al Teatro delle Arti: è la prima esposizione dichiaratamente futurista del dopoguerra dedicata alla memoria di Marinetti e inaugurata da Benedetta Cappa Marinetti, sposa del poeta.
Nel 1951 Inizia la sua collaborazione con l’artista Stefania Lotti, con la quale condividerà lo studio per decenni. Partecipa con ceramiche alla II Mostra selettiva dell’artigianato artistico nell’ “Angelicum” a Milano e con pitture alla “Rassegna del Futurismo”. Alterna alla pittura l’attività pubblicistica e di progettazione grafico pubblicitaria.
Illustra il volume “La via dell’ombra” di Diano Brocchi, edito a Bologna da Licinio Cappelli. Tiene una importante personale a Milano, nel Centro d’Arte San Babila. Realizza le scene per “Albertina” di Valentino Bompiani. Partecipa a molte mostre collettive e personali a Roma, Rimini, Bari, Venezia, Arezzo.
Nel Settembre del 1958 fino a tutto il 1959 fonda e dirige a Roma la rivista “Arte-Viva”, e pubblica un numero dedicato al cinquantesimo anniversario del Manifesto del Futurismo con i contributi, tra gli altri, di Depero, Marasco, Tato, Tongiani, Pettoruti e Delle Site.
Anni Sessanta
Partecipa alla grande mostra a Roma in occasione dell’inaugurazione dell’Autostrada del Sole e tiene una mostra personale a Monaco di Baviera, dove espone dipinti dal ’59 al ’61. Spinto dall’antica amicizia con Emilio Pettoruti, soggiorna anche a Parigi dove dipinge sintesi della città.
Pubblica un libro di ricordi “Tanti Anni”, lunga pagina di vita tra il caldo e la sabbia della Libia e la lunga prigionia in India. Espone a Roma nella Galleria Anthea e a Milano presso Verritrè. Partecipa con diversi lavori alla Mostra della medaglia italiana presso la Zecca di Parigi.
Nel giugno 1967 promuove la dichiarazione di “Futurismo-Oggi”. Successivamente aderirono a questa dichiarazione quasi tutti i futuristi viventi. Avvia una serie di mostre collettive “Futurismo-Oggi” in varie città italiane (Formia, Prato, Genova, Lugo, Formia, ecc).
Inizia quindi la pubblicazione dei “Quaderni di Futurismo-Oggi”, editi a Roma e riservati ad esegesi sul Futurismo, micro monografie di artisti futuristi, raccolte di poesia parolibere, sintesi teatrali, teoria e prassi del Futurismo meno noto o inedito.
Pubblica il libro di ricordi “Racconti del tempo perduto” e partecipa ad Arezzo al Concorso Internazionale della medaglia. Dal dicembre 1969 fino al 1992 pubblica il periodico “Futurismo-Oggi”, edito a Roma (prima giornale e poi rivista) come strumento di attività e propaganda futurista.
“Il disinteresse per le idee alle quali avevamo dedicato tutta la nostra vita mi spinse a prendere l’iniziativa di una dichiarazione collettiva dei Futuristi sopravvissuti.”
(Enzo Benedetto, “Futurismo Centox100”, Arte-Viva, Roma 1975)
Anni Settanta
Nel 1970 introduce e presenta il libro “Verifica del Futurismo” di Luigi Tallarico. Fa parte della Giuria che assegna il “Premio Todi” a Gerardo Dottori e soggiorna ad Oslo ospite dell’amico Ivo Pannaggi, autore con Paladini del Manifesto dell’Arte Meccanica Futurista del 1922 e unico futurista con Diulgheroff a frequentare il Bauhaus.
Pubblica in un unico volume il romanzo di fantascienza “Viaggio al Pianeta Marte” (copertina di Stefania Lotti). Partecipa alla “Rassegna storica del Futurismo” nella Galleria Schettini a Milano e alla “I Mostra Aereonautica” nell’ambito dei Premi Roma a Palazzo Barberini.
Nel 1972 espone nella Galleria Albatros a Roma presentato da Alberto Sartoris. Nel 1973 espone tavole di parole in libertà nella rassegna di poesia visiva nella Civica Galleria d’Arte Moderna di Torino.
Prende parte alla rassegna “Esperienze dell’Aerospazio” nella Galleria Civica di Legnano. Pubblica una versione ampliata e rielaborata dello studio “Quarta Dimensione Dinamismo Plastico”.
Nel 1974 personali a Losanna nella White Gallery presentato da Alberto Sartoris, a Trieste nella Galleria Rettori Tribbio presentata da G.B. Sanzin, a Gorizia ne La Bottega e alla Galleria Il Grifo a Bari, presentata da Alberto Sartoris e Furio Silvestri.
Nel 1975 è il promotore del “Comitato Internazionale di onoranze a F.T. Marinetti” per il primo centenario della nascita del poeta, al quale aderiscono oltre cento personalità di tutto il mondo. Inoltre seleziona e pubblica una serie di 12 chiudilettera con riproduzioni di altrettante opere di pittori futuristi.
Promuove il convegno “Marinetti Domani” a Roma nella Sala Protomoteca in Campidoglio. Progetta l’edizione del “Repertorio futuristi”, curato da Stefania Lotti. Si tratta del primo tentativo di dizionario internazionale degli operatori estetici futuristi.
Partecipa a Parigi al “Colloque Marinetti”, svoltosi all’UNESCO, dove svolge la relazione conclusiva. Pubblica l’Almanacco Futurista 1978 con la collaborazione di oltre cento futuristi. Rende omaggio ad Einstein con una mostra a Roma nella Galleria P. 21.
“Vorrei che tutti conoscessero una delle sue più eleganti edizioni “Almanacco Futurista 1978”, come anche la serie di francobolli chiudilettera creata nel 1976 per il centenario della nascita di Marinetti.”
(Mario Verdone, “Enzo Benedetto”, Terzoocchio n. 68, Bologna 1993)
Ultimi anni
Nel 1980 mostra personale a Parigi presso la Galleria N.R.A. e a Milano nella Galleria Arte Struktura, organizzata e presentata da Carlo Belloli. Grande mostra in Francia nella “Maison de la Culture” di Amiens. Partecipa alla X Mostra Arte e Sport in Palazzo Strozzi a Firenze.
Prosegue una intensa attività espositiva a Milano, Roma, Torino, Parigi, Modena, Reggio Calabria, Arezzo, Positano, Genova. Nel 1985 l’Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano pubblica, in occasione del suo ottantesimo compleanno, il numero unico “80 Benedetto 80” diretto da Carlo Belloli.
Il Sindaco di Milano gli assegna l’Ambrogino d’Oro. Nel 1990 partecipa alle collettive “Aereopittura Futurista e Aeropittori” a Castel Sant’Elmo a Napoli e “Futurism in Flight” all’Accademia Italiana delle Arti e delle Arti Applicate a Londra.
Nel 1991 grande mostra antologica al Complesso Monumentale di San Michele a Ripa Grande a Roma organizzata dal Ministero per i Beni Culturali e dall’Università di Roma “La Sapienza” a cura di Enrica Torelli Landini e l’allestimento dell’architetto Massimo Domenicucci.
Nel 1992 mostra-evento “Festa a Benedetto” a Roma organizzata dal Centro Antinoo. Dopo una breve malattia muore a Roma il 26 Maggio 1993.
“E fino all’ultimo questo caparbio sopravvissuto, estremo sostenitore di una stagione innovatrice, sarà un "futurista a tutta prova", un visionario cosmico, un trasvolatore degli spazi interiori, il custode di un tempo senza passato proprio perché rivolto, per principio e denominazione, sempre al futuro: un futuro che avanza velocemente come l’attraversamento vorticoso di un volo infinito.”
(Tonino Sicoli, “Benedetto futurista” in AA.VV., “Futuristi centoxcento Enzo Benedetto / Stefania Lotti”, Convegno Studi, Tempio di Adriano, Centro Antinoo, Roma 2004)
Eredità artistica
Hanno scritto su Enzo Benedetto fra gli altri: Mario Verdone, Alberto Sartoris, Luigi Tallarico, Vittorio Orazi, Enrico Crispolti, Gino Agnese, Vittorio Cappelli, Carlo Belloli, Tonino Sicoli, Stefania Lotti, Georges de Canino, Giorgio Di Genova.
Fra le mostre più significative:
- Salone futurista alla “IV Biennale Calabrese” (1926).
- “Mostra d’Arte Futurista Nazionale” organizzata da Pippo Rizzo, Palermo 1927.
- “Grande mostra d’Arte Futurista”, organizzata da M.G. Dalmonte, Imola 1928.
- “Mostra Trentatre Futuristi” (introduzione di F.T. Marinetti), Galleria Pesaro, Milano 1929.
- Personale, Yol (India) 1944.
- Personale, Galleria Teatro delle Arti (con intervento di Benedetta Cappa Marinetti), Roma 1947.
- “Quindici Futuristi”, Palazzo Pretorio, Prato 1970.
- White Gallery, Losanna 1974.
- “Le second futurisme”, Galerie NRA, Paris 1980.
- “Futurism in Flight”, Accademia Italiana delle arti, Londra 1990.
- “Mostra antologica”, Complesso Monumentale S. Michele a Ripa, Ministero Beni Culturali, Roma 1991.
- “Futurismo e Meridione”, Palazzo Reale, Napoli 1996.
- “Futurismo 1909-1944”, Palazzo delle Esposizioni, Roma 2001.
- “Benedetto + Futurismo”, MAON – Museo d’arte dell’Otto e Novecento di Rende (Cosenza) 2004.
- “1937: Perfektion und Zerstörung”, Kunsthalle Bielefeld 2007.
- “Due pittori tra l’Argentina e l’Italia: Emilio Pettoruti ed Enzo Benedetto un’amicizia futurista”, Istituto Italo-Latino-Americano, Roma 2009.
- “FUTURISMO! da Boccioni all’Aeropittura” Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo – Parma.
- “Vite Futuriste: Enzo Benedetto – Stefania Lotti”, Villa Mondragone, Centro Congressi Università di Roma Tor Vergata, Monte Porzio Catone 2015.
- Il 15 Ottobre 2016 viene inaugurata la Sala Permanente dei Futuristi al Museo del Presente di Rende, che ospita diverse opere di Enzo Benedetto insieme a quelle, fra gli altri, di Umberto Boccioni.
- “Aeropittura la seduzione del volo”, Musei Civici agli Eremitani, Padova 2017
- “Balla Boccioni Depero. Costruire lo spazio del futuro”, Musei Civici di Palazzo San Francesco, Domodossola 2019.